L’Inter travolge il Sassuolo per 7-0 sul terreno di gioco del Mapei Stadium, ma perde ancora una volta sugli spalti. Dopo la chiusura della curva nerazzurra per un turno in seguito agli insulti razzisti nei confronti dei calciatori della Juventus, Paul Pogba e Kwadwo Asamoah, i tifosi dell’Inter si sono ancora resi protagonisti negativamente ieri a Reggio Emilia. Cori che a nostro avviso non possono considerarsi ‘razzisti’ in senso stretto, ma di sicuro è quanto di più becero si possa pronunciare, dentro o fuori le mura di uno stadio di calcio.
È il 39’ del primo tempo e dal settore nel quale si trovano i tifosi dell’Inter, partono dei cori offensivi nei confronti dei napoletani, rei probabilmente di essere tornati scomodi perché leader, almeno a titolo provvisorio, della classifica del campionato di Serie A. Si parte con il solito e ormai considerato ‘innocuo’ “Noi non siamo napoletani”, ma bastano pochi secondi per far alzare l’asticella con lo stupidissimo “…colerosi, terremotati… che col sapone non vi siete mai lavati”. L’allusione è ovviamente ai fatti avvenuti nell’estate del 1973 quando circa 20 napoletani morirono colera, mentre oltre 1.000 furono i cittadini campani infetti. Un riferimento che nel passato, anche recente, è stato fatto anche in altri stadi di Serie A, dove il Napoli non è considerata una squadra diciamo così, ‘amica’.
Mettendo da parte l’interrogazione parlamentare che alcuni senatori vorrebbero avviare – voi ne ricordate qualcuna che abbia avuto un qualche esito positivo? – a rischiare grosso è ora l’Inter, vista la recente recidività dei propri sostenitori. La partita contro la Fiorentina, dunque, potrebbe non essere l’unica gara che l’Inter dovrà giocare senza il ‘calore’ della propria curva. A breve dovrebbe giungere la decisione del giudice sportivo, che visionati i filmati e ascoltati gli audio, deciderà quali siano i più giusti provvedimenti da prendere nei confronti della tifoseria dell’Inter.
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